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Castelbuono, l’arte corre
in soccorso alla medicina

L'ospedale Buccheri La Ferla di Palermo ha avviato un rapporto sperimentale con l'arte per la cura di una particolare malattia reumatica, la fibromialgia. Partner è il Museo Civico di Castelbuono. Ospedale e museo si sono ritrovati attorno al progetto artistico-terapeutico "Pharmakon" ispirato all’esperienza realizzata al museo Fine Art di Montreal in Canada. La versione siciliana dell'iniziativa è stata ideata da due medici dell'ospedale palermitano: Claudia Villani e Monica Sapio, responsabile dell’unità operativa di terapia del dolore.
"Pharmakon" è rivolto ai pazienti affetti da fibromialgia (disturbo da dolore cronico diffuso e di affaticamento che colpisce sia i muscoli e le articolazioni che il tessuto molle o fibroso). Nel suo rapporto del 2019 l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha riconosciuto il ruolo dell’arte nella salute e ne auspica un utilizzo più massiccio in quanto interventi non invasivi, efficaci e poco dispendiosi darebbero un importante contributo alla sostenibilità dei servizi sanitari.
Gli incontri in streaming con i pazienti del Buccheri La Ferla si svolgeranno dal 4 marzo al 24 giugno e coinvolgeranno ogni volta cinque pazienti e cinque medici e operatori sanitari.
"Sono ormai diversi - dice Laura Barreca direttrice del museo - gli studi scientifici con i quali è stato accertato che la partecipazione culturale migliori la qualità della vita e il benessere fisico e mentale".
“L’obiettivo – aggiungono Monica Sapio e Claudia Villani – è quello di sperimentare terapie alternative o complementari alla cura farmacologica e validare gli effetti che la metodologia transdisciplinare, mediata dall’arte e dall’uso della medicina narrativa, può apportare nella sindrome fibromialgica. Questo approccio diagnostico e terapeutico indirizza i pazienti verso una rielaborazione del vissuto di malattia per sviluppare l’assunzione di responsabilità nei confronti della cura”.
Si applica così il concetto di self-care fondato su una rappresentazione della persona malata non come semplice ricevente passivo dei servizi sanitari ma come primo e fondamentale “operatore” del lavoro di cura nei confronti della propria salute. La letteratura scientifica ha dimostrato che l’arte è uno strumento utile per promuovere la salute e prevenire le malattie, oltre a migliorare la qualità di vita dei malati.
Lo studio è articolato in tre diverse esperienze: trasformare con l’umorismo, guidata da Yoga Patti; la relazione con l’arte museale, guidata da Claudia Villani, Monica Sapio e Giuppa Cassarà; il laboratorio di scrittura trasformativa guidato da Leonora Cupane e Giorgio D’amato con il coordinamento di Monica Sapio.
L’iniziativa, inoltre è realizzata in collaborazione con Associazioni Aisf e LabSud, l’assessorato regionale ai Beni culturali, il Museo Riso di Palermo e ha ottenuto il patrocinio, tra gli altri, del Comune di Castelbuono, dell’Accademia di Belle arti di Palermo, dell’Ordine dei medici di Palermo
03.03.2021

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