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venerdì, 19 aprile 2024 ore 8:14
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Musumeci contro le “iene”
La Sicilia rischia la rossa

La replica del Pd: alza polvefoni
Il contagio avanza e la Sicilia potrebbe diventare tutta zona rossa. È un’evenienza che Nello Musumeci non esclude e la richiama per far sapere che non abbasserà la stretta: alle misure di protezione già adottate se ne potrebbero presto aggiungere altre.
È un Musumeci che, in una conferenza stampa a Catania, alza il tono malgrado le tante criticità che affiorano sulla gestione dell’emergenza anti-Covid in Sicilia. E chi pensa che fosse sulla difensiva si sbaglia. Ce l’ha con gli “sciacalli e le iene” che assediano, dice, il suo governo. A loro indirizza espressioni affilate. Non lo trattengono le polemiche e le cronache di questi giorni: il caos dei dati sull’andamento della pandemia, i morti “dimenticati”, l’inchiesta sul dipartimento della salute con l’arresto della dirigente generale e le dimissioni dell’assessore Ruggero Razza.
Ha una risposta per ogni problema: “Il mio governo non vuole nascondere né i morti, né i guariti. Noi sappiamo essere falchi e colombe. In questo caso non vogliamo essere né l’uno né l'altro: i siciliani devono sapere che al governo c'è gente per bene”. Lo preoccupa di più la diffusione della pandemia: “Potremmo essere costretti a chiudere”, dice mentre ribatte alle accuse dell’opposizione. “L’emergenza – incalza – è al centro di una ignobile campagna di denigrazione politica. Ha come protagonisti alcuni deputati di opposizione che, 'scappati di casa', tendono a dimenticare il loro passato. Sono quelli del sistema Lumia. Come tanti sciacalli accerchiano il governo di centrodestra nei momenti di apparente difficoltà per potersi avventare sulla preda”.
Ma la polemica politica nasce da quello che è emerso in questi giorni che Musumeci si sforza di ridimensionare. Perché non sono stati comunicati 258 decessi? Ecco la spiegazione: “Nessuno ha voluto nascondere né il dato dei decessi né quello dei guariti. I dati seguono due flussi: uno va all’Istituto superiore di sanità, l’altro alla Protezione civile. Non sempre sono allineati perché seguono metodi di ricognizione diversi. La scelta del colore è determinato dal flusso che arriva dall’Istituto Superiore di Sanità. È capitato che la Protezione civile abbia registrato con ritardo i 258 morti, che erano già comunque arrivati a Roma. Chi parla di un governo che ha nascosto 258 morti è un vero sciacallo”.
Ora l’urgenza è però la campagna di vaccinazione che non è proprio un modello di efficienza. La Sicilia è tra le regioni che ha vaccinato meno over 80. Ed è quella che ha somministrato il più alto numero di dosi a persone della categoria “altro”, dove si troverebbero i furbetti che hanno scavalcato la fila. Per Musumeci i problemi sono invece altri: “Abbiamo tutto quello che serve per la vaccinazione, ma mancano solo i vaccini”. Ma c'è anche un largo rifiuto ad AstraZeneca. "Su 100 persone - dice -, ottanta dicono di no ad Astrazeneca. È naturale che la condizione di allarme sia particolarmente elevata".
Sull’inchiesta giudiziaria il presidente della Regione dice che non vuole occuparsene ma sostiene che è stato un “duro colpo”. Chiede tempi brevi. E si domanda, tanto per fare intendere come la pensa, se era proprio necessario arrivare agli arresti. Nessuna risposta sui tempi di nomina del nuovo assessore. Ma le voci che girano ipotizzano una lunga pausa. Servirebbe, tra l’altro a raffreddare il clima e le polemiche: la condizione migliore per riportare Razza al suo posto?
Le reazioni al discorso di Musumeci non si so fatte attendere. Per il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, quelle di Musumeci sono “dichiarazioni isteriche”. “Invece di spiegare – dice – ai siciliani come sia stato possibile che abbiano sbagliato perfino a contare i deceduti Covid, Musumeci si scaglia contro l’opposizione con espressioni offensive e volgari, che denotano la sua storia politica. Non avendo argomenti o, peggio, non volendo spiegare la verità delle cose, offende i deputati del Pd e tenta di nascondere le sue responsabilità alzando il polverone della polemica”.
Il confronto si annuncia molto duro. Lupo annuncia: “Pretenderemo nelle sedi istituzionali carte e documenti per accertare le responsabilità della disastrosa gestione dell’emergenza Covid in Sicilia, ormai sotto gli occhi di tutta l’Italia”.

10.04.2021

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