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Guercio all'attacco del critico:
“Non rispetta le istituzioni”

Pippo Guercio contro Sgarbi. Difende il giudice Paolo Borsellino e per la prima volta richiama le responsabilità delle amministrazioni precedenti che hanno lasciato una pesante eredità finanziaria. C'è una difesa del suo operato, la rivendicazione del ruolo dell'uomo del "no" che si è opposto a operazioni poco chiare, nel comizio di apertura della campagna elettorale del sindaco di Cefalù.
Ma è l'attacco a Sgarbi il tratto più forte del suo intervento. Nessun altro candidato lo aveva fatto con questa determinazione. Non è possibile, ha sottolineato Guercio, “vilipendere” lo Stato, le istituzioni e i suoi rappresentanti. Non gli è piaciuto il modo in cui il polemista critico d'arte si è presentato alla città, “infangando il nome del giudice Paolo Borsellino”.
“La mafia esiste – ha detto il sindaco – perché esistono le operazioni illecite e il malaffare. La mafia esiste perché ci sono le sue vittime”. E poi, rivolgendosi alla piazza, Guercio non ha avuto timore a invitare i cittadini a votare per chiunque tranne che per Vittorio Sgarbi. “Il rischio che corre Cefalù – ha detto – è quello che il Comune possa essere sciolto proprio per infiltrazioni mafiose”. Sarebbe una vera jattura per la città: oltre ai danni dovuti ai debiti ereditati dalla precedente amministrazione (leggasi Simona Vicari), Cefalù subirebbe anche la beffa. E proprio adesso che gli oltre 14 milioni di euro di debiti si sono ridotti a 10 milioni, grazie al lavoro svolto proprio dall’amministrazione uscente. Per non parlare dei crediti che il Comune vanta nei riguardi di numerosi debitori.
Secondo Pippo Guercio, non è facile ripercorrere questi ultimi cinque anni: “La situazione trovata – ha detto – non appena giunto in Comune era un vero e proprio disastro. Tanto da essere stato tentato di mollare tutto. Se sono rimasto – ha aggiunto – è stato per evitare il dissesto finanziario che tanti guai avrebbe comportato per i cittadini”. E poi Pippo Guercio si è nuovamente rivolto a Sgarbi – che in più occasioni non ha mancato di paragonarsi a Cristo in croce per potere dire “ladroni” al sindaco e al suo vice Roberto Corsello – denunciando alla città come il critico d’arte stia giocando “solo di stupidità”.
Parole forti, quelle di Guercio, a due settimane dal voto. E in effetti non avrebbe potuto fare diversamente il sindaco uscente che è ben consapevole dei rischi legati alla presenza dell’ex sindaco di un Comune sciolto per infiltrazioni mafiose, soprattutto dopo che il tribunale di Marsala lo ha già dichiarato incandidabile, seppure in prima istanza. Un uomo calato oltretutto in una realtà che non conosce tanto che ha fatto ricorso alle polemiche per fuorviare l'attenzione su tematiche che poco o nulla attengono a questa campagna elettorale.
23.04.2012
Riccardo Gervasi

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