Comportamenti intollerabili, violazioni del codice etico, perfino atti contrari alla “decenza politica”. Sono durissimi i giudizi del Pd di Castelbuono sui propri iscritti, ma forse ex iscritti, che alle ultime elezioni hanno appoggiato il candidato del centro destra Antonio Tumminello, che poi è stato eletto.
Lo scontro nel partito ha raggiunto, dopo la sconfitta di Beppe Norata, livelli altissimi da vera resa dei conti. Di questo clima è un segnale forte una lettera aperta che il circolo del Pd ha inviato al segretario nazionale Pierluigi Bersani e ai segretari regionale Giuseppe Lupo e provinciale Enzo Di Girolamo. Sotto accusa, con nomi e cognomi, tutti quelli che pur avendo avuto ruoli di primo piano nella vita politica e nell’amministrazione comunale dopo le primarie hanno deciso di appoggiare Tumminello uomo del Pid di Saverio Romano e, si legge nella lettera, “amico di Cuffaro”.
“Alcuni ex iscritti al circolo del Pd locale – aggiunge la nota – hanno tenuto, a nostro avviso, un comportamento intollerabile che viola il nostro codice etico, le regole delle elezioni primarie e, aggiungiamo noi, la decenza politica”. L’elenco dei “comportamenti intollerabili” è molto lungo: “Autocandidature a prescindere dalle decisioni del partito; atteggiamento di disprezzo delle regole e delle decisioni assunte democraticamente attraverso le primarie; trasformismo e sostegno da parte degli ex tesserati al Pd di una lista di centro destra Castelbuono in Movimento il cui candidato sindaco Antonio Tumminello, poi eletto, è appartenente al Pid di Romano e amico di Cuffaro”.
Minuziosa l’elencazione di nomi e scelte contrarie alla linea ufficiale del partito. Eccola: “Diretta partecipazione alla lista avversa al candidato del Pd che ha visto Antonino Brancato (consigliere uscente eletto nelle file del Pd) come assessore designato nella giunta del sindaco Tumminello; Pietro Ferrauto (consigliere uscente eletto nelle file del Pd) candidato nella lista di Tumminello, Castelbuono in Movimento; Santi Leta (assessore nella giunta di centro sinistra 2002-2007 e ex segretario Pd) candidato nella lista di Tumminello, Castelbuono in Movimento; Carmelo Mazzola (ex capogruppo del Pd al consiglio comunale, funzionario della Cgil e candidato sconfitto alle primarie) che ha sostenuto pubblicamente i candidati nella lista Castelbuono in Movimento e il sindaco Tumminello; Domenico Prisinzano (consigliere comunale uscente eletto nelle fila del Pd) che, fino alla data delle primarie e alla presentazione del candidato sindaco del Pd all’assemblea degli iscritti, ha rivestito il ruolo di segretario del circolo del Pd di Castelbuono che ha sostenuto pubblicamente i candidati nella lista Castelbuono in Movimento e il sindaco Tumminello”.
Si tratta, è il giudizio che accompagna la denuncia delle scelte fuori linea, di “atteggiamenti o condotte che tutte le democratiche e i democratici che interpretano la politica come servizio alla comunità e non come vetrina per soddisfare le proprie ambizioni non possono e non vogliono accettare o far finta che non siamo mai esistite”. Per questo sono descritte come “persone non gradite nel circolo Pd di Castelbuono”.
La nota non precisa se intanto la segreteria del circolo abbia deciso la loro espulsione o il ritiro delle tessere. Ma il dato politico che emerge è chiaro: Mazzola e gli altri sono fuori dal partito.
È questo il risultato di uno scontro che ha lacerato il Pd di Castelbuono con una componente che si è rivoltata contro l’ex sindaco Mario Cicero impegnato nelle primarie a sostegno di Norata, che è poi prevalso per una ventina di voti su Mazzola. Il risultato delle primarie ha fatto esplodere la crisi. Mazzola si è schierato con Tumminello mentre, a indebolire la candidatura di Norata, è arrivato un terzo candidato, Stefano Polizzotto, che avrebbe contribuito a sottrarre voti al candidato ufficiale del Pd.