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L’AZIENDA NON SODDISFA LE CONDIZIONI

Termini, Grifa esce di scena
Ora c’è un piano di Metec

Tramonta il piano della Grifa, si apre una fase ancora più incerta per lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Grifa non ha soddisfatto le condizioni economiche poste dal Ministero dello sviluppo economico, ha annunciato il vice ministro Claudio Vincenti. Benché l’epilogo fosse nell’aria grande lo sconcerto dei sindacati.
Dopo la Grifa potrebbe farsi avanti la Metec, una collegata Fiat che opera nel campo della componentistica. Sarebbe pronta a investire assorbendo gli stessi lavoratori ma a questo punto la cautela diventa una misura dovuta e ineludibile. La notizia coglie tutti di sorpresa e finisce per alimentare le angosce degli operai per i quali la cassa integrazione scadrà il 31 dicembre. Al termine dell’incontro al Mise sulla vertenza ex Fiat, Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani, e Giovanni Scavuzzo della segreteria provinciale Fim hanno dichiarato: “Grifa è fuori gioco, ha spiegato De Vincenti, perché non avrebbe soddisfatto le condizioni economiche poste dal Ministero sulla ricapitalizzazione, e ciò vuol dire che, per questa nuova manifestazione di interesse, ci sono solo meno di tre settimane da qui al 31 dicembre per definire tutti i dettagli. Poi scadrà la cassa integrazione. Abbiamo chiesto dunque di incontrare subito questa azienda e avere chiarimenti sul piano che prevederebbe sempre la cessione del ramo di azienda, l’assunzione di 768 operai Fiat e Magneti Marelli, le garanzie per l’indotto, la realizzazione della componentistica dal prossimo anno e nel futuro anche di auto, ma sono tutte comunicazioni fatte oggi al tavolo dal vice ministro allo Sviluppo economico da vagliare”.
Entro venerdi la Metec, annuncia il Mise, presenterà il contratto di sviluppo ad Invitalia. La Fiat ha ribadito la disponibilità alla cessione del ramo di azienda e all’incentivo all’esodo. Roberto Mastrosimone, della Fiom, ha annunciato: “Non ce ne andremo dal Ministero finché non incontriamo i responsabili di Metec”. “Intanto – ha sottolineato Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani – la Regione ci ha comunicato di aver approvato l’accordo di programma quadro per la reindustrializzazione di Termini, che prevederebbe lo stanziamento di 290 milioni di euro, 140 regionali e 150 nazionali e, su nostra richiesta, la salvaguardia con gli ammmortizzatori sociali per tutti i lavoratori”.
Entro giovedi verrà siglato dalle istituzioni regionali, dal governo nazionale , Invitalia e dal comune di Termini Imerese. Ma i sindacati sono davvero preoccupati per le continue incertezze sulla vertenza e vorrebbero che il Mise e la Regione mettessero dei punti certi su un progetto vero che possa far ritornare gli operai a lavoro, do oltre cinque anni di indiscrezioni e progetti andati a vuoto.
La giunta regionale ha in effetti approvato l'accordo di programma che finanzierà i progetti di investimento. L’accordo quadro include anche il masterplan, un allegato tecnico che di fatto diventa la "matrice" del progetto di reindustrializzazione dell'ex stabilimento Fiat. A disposizione 150 milioni di euro per la riqualificazione e l'infrastrutturazione dell'area e l'ufficializzazione della copertura finanziaria per ulteriori investimenti : 90 milioni di euro per i contratti di sviluppo più altri 50 milioni provenienti dal Fondo di Garanzia. A questi bisogna aggiungere la quota in carico al ministero dello Sviluppo, sempre per gli investimenti futuri. Lo ha detto Linda Vancheri, assessore alle Attività produttive, al termine della riunione di giunta di governo regionale.
“Si tratta di un accordo fondamentale, senza la firma di questo accordo la Fiat non può cedere il ramo di azienda a nessun investitore. Ed è grazie a questo accordo – ha proseguito – che la cessione deve essere fatta rispettando il totale assorbimento dei lavoratori ex Fiat. È questa la ragione per cui non ho partecipato all'incontro a Roma ma già govedì approfondirò direttamente con il vice ministro De Vincenti”.

LE REAZIONI. "La vicenda Grifa, oltre a lasciare una dolorosa ferita aperta, è di per sé sconcertante. Ci sono voluti mesi prima che Invitalia ed il Governo comprendessero che c'era il nulla, e di fatto siamo alla scadenza dell'anno e con i licenziamenti alle porte", dice il segretario del partito democratico di Termini Imerese, Angelo Cascino, a nome del circolo e del gruppo consiliare.
"La nuova prospettiva legata al gruppo RGZ (Roberto Ginatta e Giuliano Zucco, proprietari di aziende che esistenti dal 1919 che producono componentistica per il settore automotive e non solo) ci fa ben sperare - aggiunge - visto che parliamo di imprese che hanno già un mercato, una storia, un portfolio di clienti e una solidità finanziaria. Riservandoci comunque di prendere una posizione chiara e netta dopo la presentazione del piano industriale, prevista per venerdì 19, riteniamo comunque che sia l'ultimo treno che questa comunità può prendere, anche se in notevolissimo ritardo, prima di cadere nel baratro. In ogni caso, la comunità tutta dovrà essere chiamata ad esprimersi, fra differenti scenari di sviluppo possibili, ripartendo dal piano strategico di Termini Imerese e, come il Pd a questo punto auspica, da un referendum che coinvolga l'intera città, per scegliere insieme un futuro radicalmente diverso da quello che per anni ci siamo intestarditi a voler perseguire".
17.12.2014

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