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ANNUNCIO DEL SINDACO ALLA CORTE DEI CONTI

Cefalù, procedura avviata
per il dissesto finanziario

Ora i presupposti ci sono tutti. Il Comune di Cefalù andrà in dissesto finanziario con una procedura che di fatto è partita questa mattina con l’intervento del sindaco Rosario Lapunzina all’udienza della Corte dei Conti. Lapunzina ha svolto una relazione sul piano di riequilibrio preparato dalla giunta e approvato dalla Corte per fare fronte alla montagna crescente di debiti ereditati dalle passate gestioni.
L’operazione era stata concordata e inserita a maggio nel piano di ripianamento finanziario Da quel momento il Comune ha cominciato a pagare. Solo “Sorgenti Presidiana”, il principale creditore, ha avuto 200 mila euro. La cifra erogata ala società che gestisce il servizio di potabilizzazione era il primo versamento destinato a ridurre il credito riconosciuto da un lodo arbitrale del 2009 divenuto inoppugnabile e da una sentenza del Tribunale di Termini Imerese, anch’essa definitiva. Malgrado l’impegno per la rateizzazione del credito, “Sorgenti Presidiana” ha accelerato all’improvviso i tempi di esazione e ha notificato al Comune un’ingiunzione di pagamento con la formula esecutiva. Altri creditori hanno bussato alle casse del Comune che così si è ritrovato, da un giorno all’altro, gravato da impegni imprevisti. Sono così venute meno le condizioni per mantenere il piano di riequilibrio. Lo ha scritto anche il collegio dei revisori dei conti: “Il Piano di riequilibrio pluriennale non è più sostenibile in quanto i maggiori debiti derivanti da decreti ingiuntivi non previsti per 991.447 euro e la contestuale rinuncia da parte del creditore Sorgenti Presidiana all'accordo rateale, non consentono di raggiungere gli obiettivi intermedi e finali del piano”.
È un epilogo che, senza gli ultimi pesi finanziari, potevano essere raggiunti. È quello che il sindaco ha sottolineato “con rammarico” dato che “le numerose azioni esecutive intentate dai creditori nonché la revoca di alcune rateizzazioni non consentono di proseguire nell'attuazione del piano”. Lapunzina ha consegnato alla Corte la delibera di giunta del 17 dicembre con la quale, ha detto, viene fatta un'operazione verità: l’amministrazione “ha preso atto dell'esistenza dei presupposti per la dichiarazione del dissesto finanziario avviando la relativa procedura”. La relazione del sindaco è stata valutata favorevolmente dal giudice Marco Fratini che ha ringraziato Lapunzina per la "sincerità e la serietà" della rappresentazione della situazione contabile del Comune.
"Il Comune, al nostro insediamento, era - ha spiegato ancora il sindaco - in una situazione disperata. Tutti lo sanno e chi tenta di negare questa evidenza ben sa di dire il falso. Nel maggio 2012, avremmo potuto da subito scegliere la via del dissesto finanziario. Era una strada assai semplice e politicamente conveniente, che si presentava spianata innanzi a noi. Saremmo rimasti totalmente fuori dal gioco delle responsabilità nella gestione finanziaria. Se abbiamo rinunciato a percorrerla, se abbiamo deciso di metterci la faccia, è perché ritenevamo giusto giocare una carta, sfruttare una unica possibilità che la legge ci ha dato: il piano di riequilibrio finanziario decennale. Oggi, ce lo dicono gli organi tecnici, quel piano non è più percorribile, perché i creditori hanno ritenuto di non potere aspettare".
18.12.2014

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