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POLEMICHE DOPO PER L’ASSENZA DEL GOVERNO

Italkali, la Regione tace
e blocca nuove ricerche

Il governo regionale non decide per nuove ricerche nella miniera dell’Italkali e scoppia la polemica. La Regione viene accusata di bloccare lo sviluppo produttivo dell’impianto di Petralia Soprana dopo una audizione delle parti interessate davanti alla commissione attività produttive dell’Ars.
La riunione aveva come argomento le “problematiche legate al sito produttivo delle cave di sale di Petralia Soprana” alla quale erano invitati a partecipare gli assessori regionali delle attività produttive Linda Vancheri, dell'economia Alessandro Baccei, della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro Bruno Caruso, il presidente di Italkali spa Antonino Scimemi, l’amministratore delegato della società Francesco Morgante e il sindaco di Petralia Soprana. Pietro Macaluso.
Assente il governo regionale, gli unici presenti all’incontro erano il rappresentante dell’assessorato attività produttive, l’onorevole Mariella Maggio, il sindaco e il presidente del consiglio di Petralia Soprana, Pietro Macaluso e Leo Agnello, il rappresentante di Italkali Francesco Lanzino, i rappresentanti sindacali di Filctem Cgil e Femca Cisl Francesco Lannino e Giovanni Musso e i rappresentanti delle Rsu della miniera Italkali.
Si è discusso della cessione delle quote azionarie (il 51%) che la Regione Siciliana detiene nella società Italkali e il permesso di ricerca che l’azienda attende da anni. Posto quindi che la Regione deve vendere la propria quota azionaria, il fatto che da cinque anni l’Italkali attende il permesso di ricerca relativo al bacino limitrofo a quello attualmente sfruttato e che lo stesso permesso di ricerca è fermo sul tavolo del presidente Rosario Crocetta dal mese di febbraio, tutto lascia pensare che la Regione non abbia ancora deciso cosa fare. C’è il rischio, fanno notare la società e le parti sociali, di determinare un danno erariale. Durante l’audizione in commissione attività produttive è emerso che se la quota azionaria regionale di Italkali venisse venduta oggi, con la concessione in scadenza e il salgemma di Petralia Soprana in esaurimento, il prezzo delle quote societarie sarebbe di molto inferiore a quello che potrebbero avere se l’Italkali, ottenendo il permesso di ricerca, scoprisse un nuovo bacino minerario. Di fatto si dovrebbe ampliare la miniera di “Salinella”.
Naturalmente a tutto ciò va aggiunta la preoccupazione per l’incerto futuro degli operai e dell’indotto che fa capo alla miniera di Petralia Soprana.
Ci sono le prime reazioni. Il deputato regionale del Pd Mariella Maggio ha chiesto che il governo regionale autorizzi celermente Italkali ad effettuare nuove ricerche. “Le verifiche, se avessero riscontro positivo, aumenterebbero – ha detto l’on. Maggio – la competitività dell’azienda che ad oggi produce il 25 per cento del salgemma consumato in Italia, permettendole di far fronte alle richieste del mercato, con la conseguente salvaguardia dei livelli occupazionali. Eppure ancora oggi – conclude – il governo ha disertato l’audizione della commissione attività produttive dell’Ars e resta incomprensibile la mancata risposta alla richiesta di Italkali".
21.05.2015

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