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MOSTRA ALLA GALLERIA DI CEFALÙ

“Sospesi nel blu”, Maniscalco
e la metafora del colore

“Sospesi nel blu”. È il colore che domina ogni creazione di Enzo Maniscalco. Le opere saranno esposte dal 2 al 29 agosto nella mostra, patrocinata dal Comune di Cefalù, presso la Galleria, via XXV Novembre. Domani, 2 agosto, inaugurazione alle 18.30. La mostra è curata da Rosalia Liberto, che le presenta in questa nota.

di Rosalia Liberto

“L’Arte rinnova i popoli e ne rivela la vita, vano delle scene è il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”. Questa frase è scolpita sul frontone del teatro Massimo di Palermo quale sintesi efficace di quel che l’arte rappresenta, nella sua funzione paideutica. La citazione è parsa perfettamente riconducibile alle “scene” dipinte sul blu dall’artista Enzo Maniscalco: anche lui “rivela la vita” attraverso le opere “preparando” tele su cui il blu “è dipinto di blu”.
Il blu primario, con varie e diluite sfumature, penetra e avvolge ogni creazione artistica dell’autore, divenendo spesso quel “quid” di indispensabile e vitale nel gesto pittorico. Tutti i soggetti protagonisti delle opere “in blu” di Maniscalco sono come emersi dal mare o adagiati sulla spiaggia, sospesi in un blu che forma quasi il ventre dal quale, grazie all’artista, viene partorito l’oggetto: ora Demetra, ora una sfera, ora un reperto archeologico intrappolato in una bolla. In tali opere è chiaro il riferimento al primordiale processo di generazione e rigenerazione: dalle acque mediterranee nasce Venere, mitologica metafora della sensuale fertilità naturale immersa in un ambiente di per sé infertile; l’acqua è, però, anche elemento amniotico di vita e la vita, per l’artista, è proprio di colore blu.
L’acqua è il “nido” in cui l’essere umano, dunque, per nove mesi, si prepara a venire alla luce; ma essa è, allo stesso tempo, luogo di naufragi, di misteri sommersi, di relitti in fondo al mare, di civiltà trascorse. È il luogo in cui Maniscalco s’immerge e ci immerge per poter sperimentare quella compenetrazione assoluta con la natura acquatica originaria dell’uomo, in cui il dolce vivere del piacere ha come sua necessaria premessa il dolce “naufragar”.
01.08.2015
Rosalia Liberto

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