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PRESENTATO IL PROGETTO DELL'OPERA

Cefalù, la nuova ferrovia
correrà veloce sotto terra

La nuova ferrovia “di velocità” arriverà a Cefalù sotto terra. E anche la fermata sarà sotterranea: avrà l’aspetto di una stazione concepita secondo le più moderne soluzioni di ingegneria ferroviaria. La città subirà disagi e un impatto “forte” ha avvertito il sindaco Rosario Lapunzina che ha promosso il primo di alcuni incontri pubblici (due, forse tre) rivolti a suscitare un confronto sull’utilità ma anche sulle criticità dell’opera. Il primo di questi incontri si è tenuto nella sala consiliare del Comune dove il progetto è stato presentato a grandi linee dai tecnici e da Rfi.
Oltre a Lapunzina, sono intervenuti Filippo Palazzo, direttore territoriale di Rfi (Rete ferroviaria italiana); Donato Ludovici, project manager di Italferr; Giovanni Pinna, direttore tecnico dell'associazione di imprese; Paolo Italiano direttore di cantiere della Italiana costruzioni; Luciano Marmai responsabile di Infrastrutture italiane; due tecnici del Comune: Ivan Duca e Simone Di Trapani. Assente per gravi motivi familiari Sergio Bandieri direttore generale di Toto costruzioni l’impresa che si è aggiudicato l’appalto.
Le linee generali delle opere in progetto sono state presentate con il supporto delle tavole progettuali dei lavori che resteranno esposte al Comune.
“È giusto – ha sottolineato Lapunzina – che ci sia una riflessione collettiva su un’opera, doverosa e importante, che cambierà il volto della città con un sistema integrato di trasporti, moderno ed efficiente”. Si parla e si discute di un’opera che rimuoverà, ha aggiunto, i residui di una rete e di un tracciato ferroviario di impostazione ottocentesca. Sarà un’occasione di sviluppo ma non porterà con sé solo vantaggi. Si prevede un impatto significativo che avrebbe richiesto un piano parallelo di opere compensative. Andavano chieste a suo tempo (i primi atti risalgono al 2003) ma potranno comunque essere promosse anche adesso. Il sindaco ne ha elencate diverse: aree di parcheggio, destinazione pubblica delle aree dismesse secondo un programma urbanistico che sarà seguito dall’architetto Marcello Panzarella, opere destinate alla sicurezza e all’incolumità pubblica. Di questa parte del programma si occuperà Vincenzo Liguori, docente di Geologia applicata al dipartimento di ingegneria strutturale e geotecnica dell'Università di Palermo, incaricato dal Comune di redigere uno studio geologico dell'area interessata dai lavori della nuova rete ferroviaria.
Il piano per il nuovo tracciato veloce avrà come snodo fondamentale la stazione che sarà sotterranea come la tratta che collegherà Ogliastrillo e la stazione di Castelbuono. Saranno realizzate tre gallerie. La prima, lunga 6,7 chilometri, attraverserà sottoterra l’intero abitato di Cefalù. L’altra, lunga 4,3 chilometri, è prevista all’altezza di Sant’Ambrogio. E la terza, di appena 135 metri, a Malpertugio. Sarà l'opera dei grandi numeri: 2.050 i giorni di durata dei lavori; 17.268 metri di galleria con scavo meccanizzato; 2.500 metri di gallerie con scavo tradizionale; 54.625 conci prefabbricati; 550 mila metri cubi di calcestruzzo; 55.250 tonnellate di acciaio; 570 addetti da impiegare (330 in media).
La fermata di Cefalù sarà in linea con le più moderne concezioni sulle linee ferroviarie e avrà le caratteristiche di una stazione metro. La sua sede e la sua collocazione all’interno del piano per il raddoppio sono state definite nel progetto dopo le iniziative e le pressioni del comitato “Quale ferrovia”, presieduto da Enzo Cesare, che ha ottenuto lo spostamento della struttura inizialmente prevista a ridosso dello svincolo autostradale di Mazzaforno. E proprio Cesare è intervenuto per esprimere la soddisfazione intanto per l’avvio del progetta nella sua fase realizzativa ormai avanzata e poi per il confronto pubblico voluto dall’amministrazione comunale che ha permesso di conoscere le nuove opere in modo molto preciso.
A chiarire i dettagli del progetto è stato Filippo Palazzo, responsabile territoriale di Rfi, il quale ha precisato che il lungo tunnel partirà da Ogliastrillo, sottopasserà l’intero abitato e sboccherà nei pressi della fermata di Castelbuono. La galleria per l’attraversamento di Cefalù sarà a due canne mentre l’afflusso alla fermata utilizzerà l’attuale stazione. Sono previsti ascensori, scale, tapis roulant. Insomma, lo scenario tipico delle stazioni più moderne. Le opere previste, ha aggiunto Palazzo, libereranno il territorio da 6 passaggi a livello, consentiranno il raddoppio della linea Palermo-Messina (il 30 gennaio sarà attivato il raddoppio tra Fiumetorto e Campofelice), offrirà servizi tra i più avanzati. “Dopo tante vicissitudini – ha sottolineato Palazzo – possiamo finalmente dire che è stato imboccato un sicuro passo realizzativo”.
Quello di oggi è il primo degli incontri pubblici sul piano ferroviario seguito con interesse a partecipazione: la sala era affollata da un pubblico molto attento. Entro gennaio, ha annunciato alla fine il sindaco, sarà resa nota la data di un secondo incontro con Vincenzo Liguori nel corso del quale si potranno rivolgere domande e richiedere chiarimenti tecnici sulle opere in progetto. Le domande possono essere sin da ora inoltrate attraverso l’Urp, ufficio relazioni con il pubblico del Comune.
La sensazione suscitata dalla presentazione del progetto è che Cefalù sarà finalmente inserita in un processo di ammodernamento del sistema dei trasporti. Proprio come merita uno dei più importanti poli turistici siciliani.
25.11.2015

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