Ha dato l’annuncio su Facebook dopo avere promesso di averci “pensato molto”. Magda Culotta, sindaco di Pollina, sarà candidata alla segreteria provinciale del Pd. “Negli ultimi giorni – dice – le richieste e le sollecitazioni si facevano sempre più decise. Ma ho scelto, come sempre, con la mia testa, con le mie ragioni”.
Il primo sostegno a Culotta è venuto da Attilio Licciardi, esponente dell’area dell’ex ministro Andrea Orlando. Anche lui si preparava a entrare in scena in rappresentanza di quella parte che a livello nazionale sostiene la candidatura di Nicola Zingaretti. Ma, di fronte alla candidatura del sindaco di Pollina, Licciardi ha fatto subito un passo indietro “nella convinzione – spiega – che sia il momento di ‘federare’ le forze migliori dentro e fuori il Pd per ridare slancio all'iniziativa politica del centrosinistra nei nostri territori, per fronteggiare il governo Musumeci alla Regione e per contrastare la deriva di destra del governo nazionale”.
E le ragioni di Magda Culotta? L’ex parlamentare nazionale spiega: “Gli ultimi anni hanno visto il Partito democratico percorrere una parabola politica ed elettorale che lo ha portato ai minimi storici. Un partito che ha perso anima ed energie insieme a milioni di voti. Il Partito democratico è stato identificato partito delle élites, perdendo la sua ‘connessione sentimentale’ con i cittadini”.
Questa è la premessa. Dalla quale prende forma il progetto di Magda Culotta: “Appassionarsi e far appassionare alla politica deve essere un impegno a cui dedicarsi senza riserve. In poche parole il Partito democratico deve tornare ad emozionare. Per questo, spinta da un nuovo entusiasmo e sicura di riuscire insieme a tutti i democratici della provincia di Palermo a cambiare davvero questo partito, ho deciso di farmi coinvolgere da questa #emozionedemocratica”.
La sfida al femminile dentro il Pd siciliano era cominciata con la candidatura alla segreteria regionale di Teresa Piccione. E la cosa non è sfuggita al popolo di Facebook. Tanto che Diego Cutropia auspica che due donne “potrebbero far rinascere il partito”.