Il rinnovato consiglio di amministrazione della fondazione San Raffaele Giglio di Cefalù non ha ancora mosso i primi passi, ma è già al centro di riflessioni critiche e qualche polemica. La direzione milanese dell'ospedale aveva chiesto, infatti, che il nuovo cda della struttura cefaludese fosse composto da amministratori esperti che ne potessero sanare i conti, e non più da medici. Ma ancora una volta il presidente è un medico. “Personalmente non conosco il dottor Stefano Cirillo – ha commentato l’ex presidente, Ettore Cittadini – ma non nego la mia sorpresa nello scoprire che anche lui, come me, è un ginecologo”. Ettore Cittadini mantiene un tono pacato, ma dal suo discorso traspare comunque una forte dose di contrarietà. “Ero stato ben lieto di cedere il passo al nuovo cda, ma mi pare che questa nuova direzione abbia violato, se non altro, le regole dell’opportunità. Il sindaco di Cefalù è un’ottima persona e un caro collega, medico anche lui. Ma credo che sia opinione comune che la sua autonomina non sia stata opportuna. Proprio lui, già a capo dell’amministrazione comunale di Cefalù, ricopre adesso una carica così rilevante all’interno della fondazione”. Nessuna incompatibilità di fatto per il sindaco Guercio, come ricorda anche l’ex presidente della fondazione. La legge 7 del 1992 non prevede, infatti, che il sindaco assegni cariche di questo livello ai parenti diretti, ma nulla dice sul fatto che possa prendere la nomina per sé . Esistono, però, ragioni di opportunità, e a quelle Cittadini si riferisce. “Lo stesso potremmo dire per Iacolino, direttore dell'Ausl 6. Anche in questo caso mi pare che si sia violata la semplice regola dell'opportunità. In ogni caso ora il reale problema del San Raffaele – ha concluso Ettore Cittadini – è quello di creare un impegno formale per sanare il bilancio. Tutto il resto potrebbe cadere nella mera polemica, e personalmente non ne voglio parlare”.