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Tecnologia 5 G a Cefalù, cade il divieto del sindaco

Cade il divieto di attivare a Cefalù impianti per telefonia della generazione 5G. Era stato il sindaco Rosario Lapunzina a dire no alla “sperimentazione e/o installazione nel territorio comunale degli impianti di nuova tecnologia”. Lo aveva fatto perché si tratta di attrezzature potenzialmente pericolose. Veniva in quel provvedimento adottato principio precauzionale sancito dall'Unione europea, “ampiamente motivato da aggiornati dati scientifici che definiscono gli effetti delle radiofrequenze estremamente pericolosi per la salute dell'uomo”. Perché cade quel divieto? Il 16 luglio 2020 è entrata in vigore una nuova norma la quale vieta ai comuni la “possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato”. Nasce da qui una nota della Prefettura di Palermo che ora ha chiesto al sindaco di revocare l’ordinanza sindacale, alla luce della nuova disposizione di legge. Per questo Lapunzina ha revocato il suo provvedimento. “Come ogni cittadino – dice – ho il dovere di rispettare le leggi e come sindaco, ufficiale di governo, ho l’obbligo di uniformarmi alle direttive impartite dalla Prefettura”.
13.11.2020