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Regione, Musumeci ridisegna una giunta tutta al maschile

Fuori l’unico assessore donna
Toni Scilla e Marco Zambuto sono i nuovi ingressi nella giunta regionale. Il rimpasto che Nello Musumeci ha attuato serve a dargli la forza politica necessaria per approvare la manovra di fine anno ma mette fuori l’unico assessore donna, Bernardette Grasso. Scoppiano subito le polemiche. Dal centrosinistra i commenti più duri ma anche più pungenti. Scilla, che è di Mazara del Vallo, prende il posto di Edy Bandiera all'assessorato agricoltura e pesca. Zambuto, già sindaco di Agrigento ed ex Pd, alle ultime amministrative era candidato come sindaco di Agrigento con Forza Italia e veniva appoggiato da Diventerà bellissima, il movimento di Musumeci. Zambuto subentra a Bernardette Grasso alle autonomie locali. L’azzeramento della presenza femminile in giunta ha ispirato dure prese di posizione da esponenti dell’opposizione. Claudio Fava, presidente dell’Antimafia regionale, ha attaccato: “In un grottesco travisamento delle forme politiche e della sostanza democratica, Musumeci inaugura la prima giunta integralmente al maschile, virile rimembranza del ventennio fascista in cui alle donne non era neppure concesso di votare. Sarà il caso che di questa offesa giuridica e culturale si occupi anche il presidente Mattarella, a meno che l’autonomia siciliana debba essere intesa anche come extraterritorialità rispetto alla civiltà del diritto e della storia”. Milena Gentile, responsabile del dipartimento pari opportunità e politiche di genere della segreteria regionale del Pd: "Non si può che stigmatizzare l’ennesimo oltraggio che il governo Musumeci sta perpetrando ai danni del contributo delle donne alla politica regionale, costantemente marginalizzato. Rimuovere l’unica assessore donna in favore dell’ennesimo uomo va oltre ogni limite di decenza”. Il gruppo Pd all’Ars, ha ricordato Gentile, aveva proposto il 50 per cento di donne, “tuttavia si è riusciti recentemente ad approvare che ogni genere sia rappresentato in misura non inferiore a un terzo dei componenti della giunta regionale”.
30.12.2020