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Nelle Madonie Pasqua senza riti e processioni

Riti, processioni, tradizioni: tutto un patrimonio di fede e di memoria viene inesorabilmente rimosso in questa seconda Pasqua con il covid. Ne resterà traccia solo nelle documentazioni video, nelle cronache on line e in qualche processione senza popolo. È così in tutti i posti e quindi anche nelle Madonie. Mancheranno alcuni momenti molto sentiti come la “Cerca” di Collesano, la “Sulità” di Gratteri, la “Pirdunanza” di San Mauro Castelverde, la “Casazza” di Alimena “u ‘Ncuontru” di Petralia Sottana: celebrazioni e cortei che rievocano passione morte e resurrezione di Cristo. In tempi normali i cortei sono organizzati e formati dalle confraternite e dal clero con i paramenti sacri. Le chiese saranno aperte per le messe con le restrizioni che si conoscono e gli ingressi saranno contingentati. Mancherà la processione penitenziale del venerdì santo a Collesano dove si rappresenta la ricerca del figlio da parte dell’Addolorata: la famosa “Cerca”. San Mauro Castelverde rinuncia alla “Visarìa”. Le statue di Cristo e della Madonna vengono portate a S. Sofia al Monte con una sosta alla chiesa di San Giorgio dove si svolge il rito penitenziale della “Pirdunanza”. A Gratteri non andranno in giro il Venerdì santo i confrati per la processione della “Sulità”. Ad Alimena mancherà il richiamo della “truccula”, una tabella di legno che accompagna le confraternite nei pressi della chiesa madre da dove il corteo sale verso la chiesa del Calvario dove. Mancherà, nel giorno di Pasqua, la gioia che caratterizza u ’Ncuontru (l’incontro) di Gesù risorto con la Madonna a Petralia Sottana: i due simulacri vengono condotti per le vie e fatti incontrare in un punto prestabilito dove si svolge u ’Ncuontru vero e proprio. Il calendario delle celebrazioni conserva solo alcuni (pochi) eventi religiosi.
02.04.2021