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FISSATA L’UDIENZA PER IL RICORSO DI CROCI

Cefalù, a ottobre si saprà se si tornerà a votare

Il ricorso per l’annullamento delle elezioni a Cefalù, presentato dal candidato del centro destra Edoardo Croci, sarà esaminato nel merito dal Tar di Palermo il 9 ottobre. Il caso sarà giudicato dalla seconda sezione presieduta da Filippo Giamportone. Quella di ottobre è la prima sessione utile dopo la sospensione feriale. La notizia della fissazione dell’udienza ha rilanciato le polemiche, che girano soprattutto nel web, per una decisione che Croci aveva in un primo momento escluso. Se il ricorso, che è firmato anche da Giovanni Serio, dovesse essere accolto si aprirebbe per la vita amministrativa di Cefalù un nuovo periodo di incertezza mentre l’urgenza e l’entità dei problemi – a partire dall’enorme e indefinito debito del Comune – richiederebbero interventi certi e immediati. Per questo la decisione di Croci ha provocato prese di distanza anche nell’area politica a lui vicina. Croci scrive, in una lettera aperta alla città, di avere riconsiderato la sua posizione dopo il passaggio nelle file della maggioranza di cinque consiglieri eletti nelle liste di opposizione. In questa operazione e nell’avvicinamento tra il sindaco Rosario Lapunzina e il gruppo Sgarbi il professor Croci coglie un’assenza di etica: sarebbero state coltivate “posizioni di potere personale ingannando gli elettori”. “Ho quindi riconsiderato la mia posizione e accettato di assumermi l’onere e la responsabilità – aggiunge – di tutelare la legalità ricorrendo alla magistratura per garantire il diritto di tutti i cefaludesi di esprimere un voto libero e consapevole”. A Croci è subito arrivata la dura risposta di Lapunzina il quale sottolinea che il professore milanese, correggendo la sua posizione iniziale, si è rivelato un candidato di “cartone” e ha firmato il ricorso per rispondere ad altri personaggi della vita politica cefaludese “ossessionati dalla sconfitta”. L’affermazione di Lapunzina avrebbe infatti messo in crisi un sistema e chiuso una lunga stagione politica. Di questo si parlerà ancora a lungo nel dibattito politico. Al Tar invece toccherà stabilire se l’impugnativa sia fondata o meno e se la partecipazione alle elezione dell’incandidabile Sgarbi abbia potuto falsare l’esito del voto. Da valutare anche la grande distanza – oltre 1200 voti – tra Croci e il sindaco eletto. C’è chi pensa che, se si dovesse votare di nuovo, lo scarto potrebbe essere anche maggiore.
11.06.2012