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PERDUTI GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Licenziati i 174 lavoratori dell’indotto Fiat di Termini

È accaduto quello che si temeva: gli ultimi 174 lavoratori dell’indotto Fiat di Termini Imerese, per i quali si è cercato in extremis il paracadute degli ammortizzatori sociali, sono stati licenziati. Sono i dipendenti della Lear corporation e della Clerprem. Le due aziende avevano già avviato le procedure di licenziamento collettivo e ora hanno spedito le lettere al personale. I licenziamenti saranno esecutivi dal primo gennaio per i 155 addetti della Lear, che per la Fiat produceva sedili, e per i 19 della Clerprem, che forniva gommapiuma e materiali per imbottire i sedili. La Fiom ha subito annuncia mobilitazioni e protesta a partire dal 2 gennaio. “Le aziende hanno deciso di licenziare gli operai, accanendosi contro i propri dipendenti – ha detto il segretario provinciale della Fiom, Roberto Mastrosimone – quando avrebbero potuto bloccare le procedure e accedere alla cassa integrazione in deroga per altri sei mesi, come hanno fatto altre quattro aziende dell'indotto, la stessa Fiat e la Magneti Marelli. Questo dimostra il fallimento della politica regionale e nazionale per il rilancio di Termini Imerese”. Le altre aziende avevano scelto invece la soluzione più ragionevole. Sono la Bienne Sud con 69 addetti, la Pellegrini (19), la Manital (21) e la Ssa (42). “È l'inizio della fine. Siamo preoccupati: se la Fiat, su questa vertenza che si trascina da anni, resta la prima vera responsabile, la politica – ha aggiunto Mastrosimone – non ha prodotto alcun risultato per il rilancio industriale del sito. Il tempo stringe. Abbiamo ancora sei mesi a disposizione, ma occorrono soluzioni immediate perché altrimenti il rischio è che vengano licenziati tutti”.
30.12.2013