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UNA SERATA PARTICOLARE

Le gemme antiche incantano il pubblico al Mandralisca

Le gemme del barone incantano i visitatori. C’era tanta gente al museo Mandralisca per ammirare la nuova esposizione della collezione delle pietre antiche allestita con un corredo eccezionale: un gioiello riprodotto da una delle gemme incise e una linea di cioccolatini preparata dagli studenti dell’istituto alberghiero. “È un’idea sulla possibilità di mobilitare nuove risorse a sostegno del museo con il merchandising” ha detto il presidente Franco Nicastro. Rosalia Liberto che ha curato la mostra, molto ammirata, e il catalogo ha spiegato i criteri seguiti per il nuovo allestimento, che si avvale di un accurato apparato iconografico, per il quale è stato scelto il titolo “Fascino senza tempo”: si tratta infatti, è stato sottolineato, di un evento tra i più suggestivi tra quelli programmati per ricordare i 150 anni della morte del barone Enrico Pirajno di Mandralisca. Il fascino delle gemme, che risalgono a un periodo compreso tra il V secolo avanti Cristo e il primo secolo dopo Cristo, è dato non solo dalla perfezione delle incisioni ma anche dalla loro valenza simbolico-religiosa. Le gemme incise raffigurano amorini, guerrieri, Atena, Eracle, Perseo, teste barbate. La più preziosa riporta la figura mitologica di un centauro diventato per l’occasione l’icona della mostra ma anche un gioiello moderno: è stato riprodotto con un calco in un pezzo unico realizzato dall’orafo Salvo Giglio. Le figure delle gemme hanno ispirato anche una linea di cioccolatini, “le dolci gemme del barone”, ideata e realizzata dagli studenti e dai docenti dell’istituto alberghiero. Anch’essi, come i gioielli, hanno avuto un grande apprezzamento del pubblico che ha affollato le sale del museo e animato una serata particolare. La mostra è arricchita da alcuni libri antichi sull’arte di incisione e sulle proprietà magiche delle pietre che il barone di Mandralisca teneva nella sua ricca biblioteca per lo studio delle gemme. Tra i libri ora esposti anche un prezioso testo di Ferrante Imperato stampato nel 1672. All’inaugurazione della mostra sono intervenuti tra gli altri il sindaco Rosario Lapunzina, l’assessore alla cultura Antoniella Marinaro e il presidente del consiglio comunale Antonio Franco. Il sindaco ha ribadito il sostegno alla Fondazione che rappresenta, ha detto, una storia prestigiosa e un patrimonio culturale inestimabile. E per questo va aiutata, ha sottolineato, a superare le difficoltà aggravate dal taglio dei contributi regionali.
25.10.2014