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MISTERIOSO MESSAGGIO A VERBUMCAUDO

Mafia, colpo di pistola contro il cartello del feudo confiscato

Il cartellone all’ingresso del vigneto del feudo di Verbumcaudo a Polizzi Generosa, confiscato alla mafia e acquisito dalla Regione nel 2011, è stato sfregiato da una pallottola che ha bruciacchiato l’effigie della Repubblica italiana. Nel cartellone sovrasta gli altri simboli, quelli della Regione siciliana e dei consorzi che gestiscono il vigneto “Placido Rizzotto”. Lo ha denunciato il segretario della Cgil di Palermo, Enzo Campo, nel corso della conferenza stampa a conclusione delle quattro tappe del viaggio del camper della legalità della Cgil in Sicilia. Il fondo, che comprende un vigneto sperimentale di cinque ettari (collezione del germoplasma viticolo siciliano) realizzato dall’Assessorato regionale all’agricoltura, è stato affidato, in vista della costituzione del consorzio “Legalità e sviluppo” delle Madonie, a tre cooperative: “Lavoro e non solo” di Corleone, “Placido Rizzotto” e “Pio La Torre” di Corleone. “I lavoratori delle cooperative due giorni fa, accompagnando l’agronomo di un ente regionale a una visita del vigneto, hanno notato che il cartello che identifica il terreno come bene confiscato alla mafia era stato danneggiato, e bruciato, da una pallottola esplosa. Un colpo mirato, che ha centrato proprio lo stemma della Repubblica italiana. Abbiamo presentato la denuncia ai carabinieri. È stato accertato che si tratta di un colpo di fucile. Non sappiamo – dichiarano il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo e il responsabile della camera del Lavoro di Corleone, Dino Paternostro – se si tratta o meno di un atto intimidatorio, della goliardata di qualcuno, di un colpo partito dal fucile di un cacciatore o di un atto di stupidità. Aspettiamo di avere una risposta dalle autorità. Si tratta comunque di un danno e di un’offesa al simbolo della Repubblica italiana. La Cgil non si lascia intimidire da questi atti. Saremo più che mai vigili per difendere il lavoro come valore centrale della legalità”. La denuncia è stata presentata da Calogero Parisi, presidente della cooperativa “Lavoro e non solo” di Corleone. “Si tratta di un segnale – aggiungono Enzo Campo e Dino Partenostro – da non sottovalutare in un territorio particolare come quello delle Madonie. Esprimiamo la nostra piena solidarietà e il sostegno ai ragazzi impegnati a lavorare la terra, che hanno impiantato un vigneto, coltivano il grano, fanno produrre i terreni”.
31.01.2015