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TERREMOTO ALL’ARS PER UN'INDAGINE DELLA FINANZA

Voto di scambio, arrestati due deputati regionali

Coinvolti Dina (Udc) e Clemente (Pid
Il voto di scambio scatena un terremoto all’Assemblea regionale siciliana. Due deputati, Nino Dina dell’Udc e Roberto Clermente (Pid-Cantiere popolare) sono stati arrestati assieme all’ex deputato Franco Mineo, già sotto processo per intestazione fittizia di beni. Le misure cautelari sono scattate ancora per un altro politico del Pid, Giuseppe Bevilacqua, primo dei non eletti al consiglio comunale di Palermo. Il quinto sotto accusa è un agente della Guardia di finanza. Sono Le accuse si riferiscono alla campagna elettorale del 2012, che sarebbe diventata un mercato di voti. Gli arrestati sono infatti accusati, a vario titolo, "di aver promesso o ricevuto denaro o altre utilità in cambio di voti, per sé o per altri, nell’ambito delle elezioni del 2012 per il rinnovo del Consiglio Comunale di Palermo e dell’Assemblea Regionale Siciliana". Il finanziere deve rispondere invece di corruzione. L'inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dai pm Annamaria Picozzi, Amelia Luise e Francesco Del Bene. I politici arrestati avrebbero, in cambio di voti, promesso sia denaro sia posti di lavoro. L'inchiesta, affidata alla Guardia di finanza, è nata da una inchiesta antimafia. Nell'ottobre del 2013 uno degli arrestati, Giuseppe Bevilacqua, dipendente Amat di Palermo, era stato iscritto nel registro degli indagati per malversazione: avrebbe usato per la compagna elettorale generi alimentari del 'Banco opere di carità' destinati agli indigenti. I donatori e i volontari, ovviamente, non erano a conoscenza della vera destinazione dei prodotti donati per opere di carità. Il finanziere arrestato per corruzione è accusato di avere fatto favori allo stesso Bevilacqua. Nino Dina, uno dei big delle preferenze, è reduce di un'archiviazione per concorso esterno in associazione mafiosa. L’indagine non aveva prodotto alla fine alcun risultato. Clemente, invece, era stato sorpreso alcuni mesi fa a un incontro con il boss Filippo Bisconti, tenuto d’occhio dai carabinieri nell'ambito di un'indagine sulla cosca di Misilmeri.
27.05.2015