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SOLO UNA DIFFERENZA DI 116 VOTI

Termini gira pagina, Giunta sindaco sul filo di lana

Francesco Giunta è il nuovo sindaco di Termini Imerese. Il candidato del centro destra si è imposto su Vincenzo Fasone con un successo di appena 116 voti che però muta, e in modo sostanziale, il quadro politico della città già scosso dalle dimissioni di Totò Burrafato per una grana giudiziaria. È stato un duello molto serrato. E anche se Giunta ha sempre mantenuto un certo vantaggio, Fasone non ha perso del tutto i contatti restando distanziato di alcune decine voti. Ma poi il distacco è cresciuto man mano che lo spoglio è andato avanti. Intorno a mezzanotte Giunta, avanti di oltre 200 voti, si è sentito la vittoria in tasca. E alla fine la differenze è stata solo di 116 voti: Giunta è arrivato a 4962 pari al 50,59 per cento, Fasone si è fermato a 4846 voti. E soprattutto 700 schede non valide, il segno di una campagna che ha scatenato un fiume di veleni. In linea con la tendenza generale, che in Sicilia è stata più accentuata, c’è stato un crollo dei votanti: sono stati il 45,03% contro il 68,69% del primo turno. Più del 23 per cento non è tornato alle urne. Anche questo dato esprime una forte demotivazione dell’elettorato che lo staff di Giunta ha compensato con la mobilitazione, gli incontri nei quartieri, i comizi e soprattutto l’appoggio degli esponenti più in vista del centro destra. Al comizio di chiusura della campagna elettorale sul palco con Giunta c’erano Toto Cordaro (Cantiere popolare) e due esponenti di “Noi con Salvini”: Alessandro Pagano e l’ex sindaco di Monreale e ex deputato regionale Salvino Caputo. Un ultimo endorcement è arrivato dal deputato di Forza Italia, Gabriella Giammanco. Né i Cinque stelle né il Pd hanno dato in questa tornata indicazioni di voto. Lo stesso Beppe Lumia, sul quale viene caricata la sconfitta, ha smentito di avere orientato l’elettorato in favore di Giunta. A urne chiuse resta da risolvere l’ultima incognita sulla presunta ineleggibilità del nuovo sindaco sollevata dai Cinque stelle per una vecchia condanna che farebbe scattare la legge Severino. Ma Giunta nega che il suo caso rientri nella previsione della legge e garantisce sulla sua eleggibilità. Il tema però non è archiviato. Lo ha sollevato subito, a urne ancora aperte Vincenzo Fasone. "L'esito definitivo del voto, quello che verrà deciso nei tribunali amministrativi. Giunta verrà dichiarato ineleggibile. Con molta probabilità saremo richiamati alle urne". E poi l'ultima stilettata: "Non abbiamo perso contro Francesco Giunta. Abbiamo perso contro chi vuole che questa città vada allo sfascio. Ci sono leader politici che hanno speculato su questa situazione per buttare tutto a mare". Più conciliante il neo sindaco: "È stata dura fino all'ultimo, una vera avventura soprattutto perché gli altri avevano più strumenti di noi". Rivolto ai suoi, ha detto: "Vorrei che questa piazza tributi un applauso al mio avversario". Ma tanta moderazione non chiude la partita".
26.06.2017
la Redazione