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Era tutto pronto per l’arrivo dei cinesi a Termini

Tutto era pronto per il patto che avrebbe potuto dare la spinta giusta allo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese. Dovevano arrivare i cinesi di Jiayan, un gruppo che progetta di costruire auto elettriche destinate al mercato europeo. Era anche previsto che la firma del protocollo d’intesa fosse messa davanti al presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, in visita a Roma il 21 e 22 marzo. Non accadrà dopo l’arresto dei vertici di Blutec. La notizia è data dal sito del Corriere della Sera secondo il quale il documento che doveva sancire l’accordo aveva avuto l’ok del ministero dello Sviluppo economico. Era previsto un investimento di 50 milioni di euro: una cifra che avrebbero dovuto approntare i due contraenti dell’accordo, Jiayan e Blutec, e altri investitori da coinvolgere nel rilancio della fabbrica. Secondo quanto scrive il Corriere, la parte cinese aveva organizzato tutto per firmare il protocollo alla presenza di Xi Jinping. L’affare è archiviato? Non è detto. A gestire la trattativa con i cinesi è ora il commissario giudiziario Giuseppe Glorioso nominato dal gip di Termini Imerese. Ma è chiaro che ora tutto è più difficile.
13.03.2019