Stampa articolo
UN EVENTO PARTECIPATO A CEFALÙ

Aperte le torri della cattedrale, viaggio nel bello e nella storia

C’è chi ha cominciato la fila molto prima che la cattedrale aprisse al pubblico per la prima volta il percorso che conduce alle due torri. E c’è chi ha pazientemente atteso il proprio turno fino a mezzanotte. Era un evento da non mancare: non era mai accaduto in nove secoli di vita dell’edificio che rimanda tutta la storia di Cefalù, e non solo di Cefalù. Tra il popolo in fila, ammesso a gruppi di quindici visitatori, si parlavano tante lingue: il segno che questo sito è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. E lo è ancora di più da quando è diventato patrimonio Unesco e inserito, con le cattedrali di Palermo e Monreale, nell’itinerario arabo-normanno. È stato il nuovo vescovo Giuseppe Marciante a volere aprire le porte per un viaggio di forte richiamo suggestivo nella storia e nel bello. L’accesso alle torri, che già è un evento spettacolare, fa parte di un progetto di valorizzazione dei tesori nascosti della cattedrale. Si chiama, non a caso, “Itinerarium Pulchritudinis”, e comprende un passaggio nel museo della curia, che espone oggetti preziosi e antichi paramenti, e nel chiostro: un itinerario di bellezza e di grande interesse. Ma è il percorso delle due torri, collegate da una passerella, che ha dato a molti un impatto visivo di grande emozione. E una conoscenza di luoghi che meritava di essere trasmessa e valorizzata. Per questo l’iniziativa è stata apprezzata e con grande partecipazione accolto l’invito del vescovo a “visitare non solo i monumenti”, ma a “soddisfare una comunità viva, capace di offrire spazi ricchi di significato e opportunità di scambio di valori culturali”. All’appuntamento con la storia c’erano tutti: turisti, gente comune, alcuni sindaci del circondario. E tanti cefaludesi che aspettavano da una vita questo momento.
25.04.2019
Fausto Nicastro