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L’INCONTRO AL CINEMA DI FRANCESCA

Moretti a Cefalù parla di ieri all’Italia di oggi

Nanni Moretti è venuto a Cefalù per presentare il suo “Santiago, Italia” e per raccontare una storia del passato che fa riflettere sull’Italia di oggi. C’è stata una partecipazione intensa ai due momenti dell’incontro con il regista nella sala Di Francesca, il luogo dove il cinema trova da oltre un secolo la sua naturale rappresentazione. Moretti era stato invitato da Giovanni Cristina, e lui aveva prontamente aderito, a venire a Cefalù per unire idealmente due occasioni: la presentazione del film e il ricordo di Angela Diana Di Francesca, l’intellettuale che tra i mille interessi annoverava anche quello per la storia spezzata di Allende e la tragedia del golpe militare in Cile. Proprio il tema del film e di una delle ultime interpretazioni pubbliche di Angela nella stessa sala dove Moretti ha parlato del suo lavoro e dello spirito con cui ha ricostruito una orribile storia attraverso le testimonianze dei protagonisti. Il film narra il caso straordinario dell’ambasciata italiana di Santiago che accolse e protesse i cileni perseguitati dalla dittatura militare di Pinochet. “È una storia di accoglienza”, l’ha definita Moretti, mettendola a confronto con un paese “che oggi va in direzione opposta rispetto alla solidarietà”. Un paese che rispetto a quella storia del 1973 “è emotivamente, psicologicamente e politicamente cambiato”. Moretti ha ricordato la partecipazione intensa dei giovani e di un paese che seguiva il sogno di Allende e si mobilitava per accogliere, proteggere, offrire una prospettiva di lavoro a tutti coloro che arrivavano in Italia per sfuggire a una persecuzione feroce. Oggi è tutto diverso da quel tempo e da quel clima. Moretti lo dice guardandosi intorno con amaro realismo: “Siamo ridotti così male che basta raccontare una storia come questa per sentirsi dire che si sta compiendo un atto politico. Ma nel senso peggiore del termine”. Alla fine tanti applausi al regista che ha dedicato un po’ del suo tempo a incontrare il pubblico, a scambiare opinioni e sensazioni, a fare perfino qualche selfie. Ma con lo stile sobrio e misurato di sempre.
25.04.2019
Fausto Nicastro