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I GIOIELLI DI CEFALÙ NEL PROGRAMMA RAI

“A sua immagine” riscopre il Duomo e il santuario

Il santuario di Gibilmanna sarà il protagonista di “A sua immagine”, programma televisivo di Rai Uno, in onda alle 16.25 di sabato 13 luglio. La puntata curata da Aurelio Molè sarà dedicata a Cefalù e al Duomo patrimonio Unesco, ma darà spazio a un servizio sul santuario. “A sua Immagine”, programma su fede, cultura e società, è condotto da Lorena Bianchetti e va in onda sabato alle 16:25 con repliche la domenica alle 6:30 e alle 10:30. Sul Duomo le telecamere e il racconto di Molè si addentreranno nel percorso tra le due torri, da poco aperto al pubblico, e nel museo diocesano che mette in mostra i suoi tesori. DEl convento di Gibilmanna, sede del Santuario dedicato alla Vergine Maria, si racconterà la storia antica che parte anche prima del 1535 quando venne fondato da padre Sebastiano da Gratteri. I Cappuccini, ricordano nella loro pagina Facebook, edificarono il convento accanto a un’antica chiesetta. Negli anni 1619-1625 costruirono la nuova chiesa, compresa la Cappella della Madonna, dove si trova la splendida statua marmorea, di scuola gaginesca, di Maria SS. di Gibilmanna, incoronata nel 1760 con le corone d’oro mandate dal Capitolo vaticano. Nel 1785 la Cappella fu arricchita dello splendido altare barocco proveniente dalla Cattedrale di Palermo, opera di Baldassare Pampillonia. Nella stessa Cappella è stata sistemata l’antica immagine della Madonna col Bambino, che si trovava nell’antica chiesetta. Nel corso dei secoli il convento e la chiesa sono stati sottoposti a continui rifacimenti e ampliamenti e dalle diverse funzioni che sono state assegnate al Convento: sede di Custodia e luogo di studio. La soppressione degli Ordini religiosi dell’anno 1866 non risparmiò Gibilmanna, ma i frati, sia pure in numero ridotto, poterono rimanervi per la cura della chiesa e l’assistenza dei frati anziani. Messo all’asta il Convento, dopo diversi tentativi andati a vuoto, finalmente nell’asta del 12 giugno 1874, fu aggiudicato a mons. Ruggero Blundo, vescovo di Cefalù, che poi lo passò ai frati. Dopo vari interventi nel 1993 venne inaugurato il museo della Provincia, dedicato a fr. Giammaria da Tusa, situato negli ambienti del Convento, una volta adibiti come officine, stalle, deposito di grano. Il museo raccoglie opere d’arte, arredi e suppellettili liturgiche, cimeli etno-antropologici, provenienti dai Conventi della Provincia cappuccina di Messina. Inoltre il Convento è dotato di una ricca Biblioteca, dedicata a fr. Gesualdo De Luca da Bronte, e di un ricchissimo archivio. Ampi e attrezzati locali, ricavati dall’ex Seminario, sono adibiti per convegni e raduni sia dei frati della Provincia sia di altri. L’Eco di Gibilmanna è lo strumento che dal 1919 fa conoscere la vita e l’attività dei frati del Santuario. Il Santuario di Gibilmanna è, da sempre, punto di riferimento per i paesi circostanti ma anche per la Sicilia. Da secoli la storia delle Madonie si intreccia indissolubilmente con quella della “Gran Signura” di Gibilmanna e gravita intorno alla sua piccola chiesa posta su quel monte della fede e al convento dei frati Cappuccini. Con la “peregrinatio” dell’anno mariano 1954 l’effigie della Vergine di Gibilmanna fu portata in tutte le parrocchie della Diocesi di Cefalù. La dimostrazione di devozione da parte del popolo verso la Vergine SS. fu tale da suscitare il desiderio che la Madonna di Gibilmanna fosse proclamata Patrona principale della Diocesi di Cefalù. Il Papa Pio XII accolse tale desiderio e con decreto del 3 dicembre del 1954 dichiarò la Beata Vergine Maria, sotto il titolo di Maria Santissima di Gibilmanna, celeste Patrona presso Dio di tutta la Diocesi di Cefalù, e principale Protettrice della città di Cefalù. La festa della Madonna di Gibilmanna viene organizzata l’8 settembre.
12.07.2019