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Lapunzina: per l’ospedale rischi superati

La vicenda dell'ospedale di Cefalù giunge a un positivo epilogo dopo che, già nel luglio del 2013, la giunta regionale aveva decretato la fine, con “esito negativo”, della sperimentazione gestionale affidata alla Fondazione Giglio San Raffaele, per le difficoltà societarie che avevano portato all'abbandono del partner privato Fondazione San Raffaele del Monte Tabor e per le consistenti perdite di gestione del nosocomio cefaludese, pari a quasi quaranta milioni di euro, frutto di quelle che, nella delibera di giunta 237/2013 venivano descritte come “gravi e diverse irregolarità, anche penali”.
Oggi, la fase di incertezza che si è protratta per due anni, nei quali abbiamo fortemente temuto il drastico ridimensionamento della struttura, è finalmente superata, ed è una imminente realtà la creazione di una nuova Fondazione, con partner sanitari di primo livello, come gli Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello e l'azienda Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo.
Una Fondazione in cui il territorio è presente, per la caparbietà con cui il Comune di Cefalù è riuscito a ottenere la modifica di atti che ne avrebbero ingiustamente determinato l'esclusione.
Il consiglio comunale ha, all'unanimità, approvato questo percorso che ci ha visti impegnati a difesa di un presidio indispensabile di cui è prossimo il rilancio.
Siamo coscienti dell'importanza che l'ospedale di Cefalù, pur nella nuova sfera di operatività, che ne valica ampiamente i confini, assume per il territorio del Distretto sanitario 33, di cui il Comune di Cefalù è ente capofila.
Proprio per l'importanza che l’argomento riveste, riteniamo comunque che lo stesso, specie in una fase in cui il percorso è peraltro definito, non possa essere oggetto di iniziative che sembrano connotate da obiettivi propagandistici, propri di una imminente campagna elettorale.
* Sindaco di Cefalù
07.02.2015
Rosario Lapunzina *