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Fertitta: “Ora decida il consiglio comunale”

Apprendere che l’Assemblea regionale siciliana ha votato favorevolmente al “ritorno” della gestione pubblica del servizio idrico non può – come cittadino – che esser motivo di compiacimento. E ciò, nonostante, in quel mese di aprile dello scorso anno, sia stato investito (per delega assessoriale) della problematica in questione e delle polemiche che scaturirono dalla consegna delle reti idriche al gestore privato. Polemiche che non intendo in alcun modo richiamare in questo momento perché non gioverebbero, di certo, a un corretto confronto. Se ed in quanto quella ormai famosa nota-diffida proveniente dall’Arra (nota con la quale le amministrazioni locali venivano formalmente diffidate a consegnare le reti idriche alla Aps a pena di commissariamenti) avesse più o meno valore, lo conferma – oggi – la circostanza incontrovertibile che per riottenere la “gestione pubblica” dell’acqua e dei relativi servizi c’è voluto un passaggio normativo in sede assembleare dopo che anche il parlamento nazionale si è espresso sull’argomento. A questo punto, preso atto della inversione di tendenza sancita dal voto d’aula e considerato che già taluni enti locali siciliani si sono determinati nell’adottare – a mezzo di delibere consiliari e di giunta – provvedimenti con i quali hanno disposto la “ripresa in possesso” delle proprie reti idriche, sono certo che il nostro consiglio comunale e la nostra amministrazione, proprio per dare continuità e coerenza a quel voto richiamato dal segretario del Pd ed alla luce della intervenuta novità legislativa, adotterà con ogni urgenza i provvedimenti consequenziali diretti a favorire il ritorno della gestione delle nostre reti idriche in capo al Comune di Cefalù. Rosario Fertitta
01.05.2010
Rosario Fertitta