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ABITÒ NEGLI ANNI VENTI NEL CASALE DI S. BARBARA

Riti e misteri, in vendita
a Cefalù la villa di Crowley

A Cefalù si mette in vendita un mito: la casa, anzi l’Abbazia di Thélema nella quale visse quell’eccentrico personaggio dalla fama demoniaca che fu Aleister Crowley. La villa è finita nel listino di vendita di una agenzia immobiliare. Da tempo viene segnalato il degrado in cui si trova che rischia di fare scomparire anche le tracce di un passaggio avvolto nei misteri. Un appello perché qualcuno acquistasse la struttura per restaurarla è stato lanciato anche dalle pagine della “Voce” dal professore Pietro Saja, che di Crowley è uno degli studiosi più attenti: a lui si devono tra l’altro articoli, interventi e la spinta per un convegno che si è svolto negli anni '80,.
Benché siano passati quasi 90 anni, la figura di Crowley è ancora presente a Cefalù e ricorre spesso anche nella letteratura: se ne sono occupati sia Leonardo Sciascia sia Vincenzo Consolo nel suo libro “Nottetempo casa per casa”.
Crowley arrivò a Cefalù nell’aprile 1920. Con lui giunsero l’americana Leah Faesi e Ninette Fraux, chiamata Suor Cypris. Erano entrambe sue conviventi. Leah si portò dietro due bambini. Il mago e la sua compagnia femminile destarono molta curiosità tra la gente, morbosamente attratta da quei personaggi ache tenevano comportamenti curiosi e di cui si vociferava che si dedicassero a riti e pratiche sessuali. Crowley era conosciuto anche come la Grande Bestia 666 (The Mega Jherion 666). Si legò molto a Cefalù, tanto che nel suo testamento scrisse che voleva essere seppellito sulla Rocca, accanto al Tempio di Diana. Tanto onore gli venne negato perché nell’aprile 1923 fu espulso d’urgenza su ordine di Mussolini con l’accusa di pratiche oscene e perversione sessuale. Lo spunto veniva dalle proteste di tante persone e dallo stesso vescovo di Cefalù.
L’Abbazia di Thélema, teatro di tanto scandalo, è un casolare in località Santa Barbara, alla quale si accede mediante un sentiero di fronte all'entrata del cimitero. Qui il “mago” inglese abitò con i suoi seguaci. Il casolare è costituito a pianterreno da alcune stanze che danno su una sala centrale, ampia e di forma rettangolare, nella quale Cowley aveva piazzato il suo trono ad est e quello della sua prima concubina a ovest. Le pareti e tratti del pavimento erano decorati da nudi e immagini pornografiche che avevano lo scopo di porre i visitatori davanti a un’esposizione continua come causa dell’indifferenza nei confronti del sesso. Tutto era accompagnato da riti satanici e sessuali che si sospetta fossero organizzati sotto l’effetto di droghe. Dei dipinti dell’eremo di Santa Barbara resta ormai solo la documentazione fotografica di un giornalista inglese che la curò prima di un rifacimento che cancellò le decorazioni.
14.06.2010
Redazione

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