SPOSTATA LA DATA DELLA MANIFESTAZIONE
Cefalù, arriva in piazza
la protesta dei pescatori
Contro il caro carburante e i divieti
La protesta dei pescatori cefaludesi, indetta per il 20 gennaio, è stata rinviata al prossimo lunedì 23 gennaio dopo l’incontro che una delegazione ha avuto con l’assessorato regionale. Lo sciopero, che vedrà i manifestanti sfilare per le vie della città da via Vazzana a piazza Duomo, è stato proclamato per protestare contro il caro carburante e i limiti imposti alla pesca, come, ad esempio, il divieto della pesca “ferrettara”.
Se è comprensibile una protesta contro l’esagerato aumento dei prezzi dei carburanti che, di fatto, penalizzano un po’ tutte le categorie di lavoratori, appare invece sorprendente come si possa manifestare contro un divieto posto da una normativa europea a tutela dell’ambiente marino. Con la pesca ferrettara, infatti, a cadere nelle reti sono anche le tartarughe del genere caretta caretta, per non parlare, poi, della fine atroce che spesso segna il destino di non pochi delfini.
I pescatori, comunque, lamentano anche altri limiti alla pesca tradizionale: per esempio, il mancato rinnovo della pesca del novellame. Inoltre, la marineria locale non sembra tollerare il fatto di essere costretta a non poter sbarcare a Cefalù in tutti i casi in cui dovessero trovarsi a bordo dei loro pescherecci specie protette accidentalmente finite nelle reti. In questi casi, infatti, sarebbero costretti a sbarcare a Termini Imerese il cui porto sarebbe autorizzato.
Per non parlare, infine, della grave situazione in cui versa il porto di Presidiana da anni inagibile.
20.01.2012
Riccardo Gervasi