La controreplica di Acqua Geraci
al sindaco Vienna sulle concessioni
L’Acqua Geraci contesta la replica del sindaco Bartolo Vienna alla lettera con cui l’azienda chiede alle Procure della Repubblica di Palermo e Termini Imerese se considerano lecita o illecita la condotta delle pubbliche amministrazioni che da un lato non definiscono il procedimento per l’ampliamento della sua concessione mineraria, dall’altro inducono il rappresentante di altre società a preannunciare alla stampa l’accoglimento delle loro istanze. Verrebbero autorizzate a ricercare acque minerali nei terreni confinanti alle aree oggetto di tale concessione e del prodromico permesso di ricerca.
“Contrariamente a quanto afferma il sindaco Vienna – dice l’amministratore unico dell’azienda Giuseppe Spallina – la materia delle acque minerali è estranea alla disciplina delle acque pubbliche e rientra in quella delle miniere. Pertanto esula dalle competenze del Genio Civile e dei Comuni e soggiace a quella dell’assessore regionale all’Energia. Inoltre in uno Stato di diritto fondato sulla solidarietà, i Comuni rispettano i contratti stipulati con i privati specialmente dopo le sentenze che dichiarano il loro inadempimento, non intimano alle imprese con atti illegittimi il rilascio gratuito dei loro stabilimenti per farne cessare l’attività, risarciscono i danni cagionati ai terzi e si rivalgono sugli amministratori responsabili, citandoli prontamente in giudizio. Infine – conclude Spallina – il sindaco non può negare che la sorgente Calabrò fornisce al Comune di Geraci diciotto litri al secondo di acqua a fronte di un fabbisogno stabilito nel piano regionale degli acquedotti di 6,9 (sei virgola nove) litri al secondo e che l’ente si prodiga per impedire ingiustamente l’accoglimento della concessione dell’Acqua Geraci”.
12.10.2013