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22.02.2015
Rosario Lapunzina*
Rosario Lapunzina*
Giacché inderogabili impegni istituzionali mi impediscono di prendere parte alla due giorni in memoria del compianto Frank Di Majo, desidero esprimere sentimenti di personale vicinanza e ideale partecipazione ad una così importante manifestazione.
L'iniziativa ha una duplice valenza che la rende particolarmente significativa: da un lato permette di ricordare la figura del nostro concittadino Frank di Majo che nella sua breve esistenza terrena è stato un esempio di autentica abnegazione e di alto senso dello Stato; dall'altro consente di riflettere sull'importanza della cultura dello Stato e delle istituzioni nella società odierna.
In particolare il tema prescelto quest'anno – “È compito della scuola formare i giovani alla cultura dello stato e delle istituzioni” – deriva da una affermazione del nostro compianto concittadino che racchiude, con mirabile sintesi, il ruolo che la scuola deve svolgere per formare i cittadini del domani. Credo di poter dire che il fatto che Frank, dall'alto del suo ruolo di magistrato, abbia manifestato una così importante attenzione nei confronti della scuola deriva dal fatto che proprio la quotidianità del suo lavoro e l'esperienza in esso maturata, gli avrà fatto comprendere quanto fossero vere le parole del giudice Antonino Capponnetto, il padre del pool antimafia, il quale sosteneva che la mafia teme più la scuola che le forze dell'ordine.
È proprio vero perché la scuola è una agenzia educativa che in quanto tale ha il compito di formare le giovani generazioni ai valori fondanti del nostro Stato e della civile convivenza. Educare al senso dello Stato significa insegnare il rispetto delle regole e dei diversi ruoli di ciascuno. Significa educare al fatto che la legalità non è un termine astratto e non è paura della sanzione ma è un modo di vivere e di pensare. Solo combattendo l'ignoranza si potrà togliere “l'acqua nella quale nuotano i pesci”. Sì, perché la mafia è prima di tutto una mentalità fondata sul sopruso e sulla violenza. Educare al rispetto delle regole e al senso dello Stato che è, in primo luogo, perseguimento del bene comune. È il modo più efficace per combatterla. In tal senso lasciatemi affermare che la prima agenzia antimafia è proprio la scuola.
Frank di Majo con il suo tratto umano gentile e allo stesso tempo determinato è stato l'incarnazione degli alti valori che egli ha sempre propugnato e che è nostro dovere portare avanti nel nostro agire quotidiano e diffondere con il nostro esempio di vita. Formulando i migliori auspici per l'iniziativa che auspico possa diventare un appuntamento fisso nelle iniziative culturali annuali della nostra città, auguro a tutti e a ciascuno buon lavoro.
* Sindaco di Cefalù
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